Grazie 2012, per tutto. 2013 dove mi porti?

Che il 2012 sia stato per me un anno particolare è subito evidente se penso a come ho trascorso questo capodanno e cioè bevendo una pinta di Guinness in un pub Irlandese, dopo aver fatto il "countdown" in cantantando l'inno di questo fantastico Paese.
Se qualcuno, a inizio anno, me l'avesse detto, certo avrei riso e risposto qualcosa tipo "seee, credici".

Ma come ci sono finito in quel pub? Quasi mi viene da non aver risposta.

Tornado con il pensiero a gennaio e ripercorrendo l'anno trascorso rapidamente, pensando a tutte le persone conosciute, quelle "andate", i posti visti e le esperienze vissute quasi ho difficoltà a credere di essere io ad aver vissuto tutto ciò che ricordo tanto che sarei più propenso a pensare siano racconti di vita altrui.

Dal compimento del 18° anno d'età, più precisamente da quel giorno di giugno in cui i miei amici e la mia famiglia mi organizzarono una festa a sorpresa (io gli anni li faccio il a luglio), la mia vita ha preso una piega tutta inaspettata, ma sopratutto, a iniziato a correre.
In questi ultimi 3 anni ho visto tanta gente passare, ho salutato persone da cui mai avrei pensato di separarmi, sono nate forti amicizie con persone su cui all'inizio non avrei scommesso un euro e poi fortunatamente ci sono quelle colonne portanti che reggono il mio mondo e che nulla smuove.
Ho visto posti nuovi, ho fatto cose che mai avrei pensato e cose che sostenevo mai avrei fatto (per convinzione o possibilità).

Se dovessi stilare i momenti e le persone indelebili di quest'anno (che se faccio quello dei tre ultimi hanno diventa lunga) sicuramente dovrei partire da Bologna.
Bologna è la mia città, credo di poterlo dire, nella misura in cui è la città che ho scelto non dove sono nato, è la città in cui ho vissuto le emozioni più forti (belle e brutte), è la città che mi ha rubato il cuore e oggi che non sono più lì me ne rendo conto mentre penso alle sue strade, i suoi edifici, i suoi rumori e colori,alla sua gente e realizzo che mi manca come mi avessero tagliato via una metà.
E qui, di tutte le persone che ho incontrato, con cui ho vissuto e trascorso i miei due anni passati tra quelle strade, indubbiamente tra le più importanti ci sono i (molti) Compagni di Rifondazione e i (pochi) colleghi d'Università che mi hanno accompagnato supportandomi e sopportandomi, con cui ho condiviso quelli che sono stati tra i momenti più belli e che più volte mi hanno dimostrato di poter contare su di loro ben oltre la militanza e-o lo studio.
Un ringraziamento speciale per il fantastico anno, lo dovrei ai miei Amici con cui trascorro sempre troppo poco tempo e non ringrazio mai abbastanza ma senza i quali non saprei che fare.
Ringraziarli per la fantastica vacanza trascorsa insieme in Croazia quest'estate, ringraziarli, tutti, per il fantastico compleanno  (il migliore che ricordi, insieme a quello dei 18 sopracitato) che mi hanno fatto trascorrere, ringraziarli, tutti, "semplicemente" per essere le persone eccezionali che sono e che mi stanno accanto.
E certamente non posso non ringraziare per quest'anno eccezionale (ma anche per i 20 precedenti)
mio padre, mia madre e mia sorella, le persone che da quando sono nato ci sono sempre state, senza lasciarmi mai nemmeno un attimo, che mi hanno cresciuto, educato e donato ogni cosa e anche di più.
Un grazie lo rivolgo però anche a tutte le persone con cui magari ho scambiato solo qualche parola, un brevissimo tratto di strada, quelli con cui ho discusso, litigato e che magari sul momento non mi sembrava avessero avuto una grande importanza ma una traccia, un segno, l'hanno lasciato tutti e anche solo per questo li ringrazio.
E certo un indibebile ricordo l'ha scavato in me l'Irlanda (insieme alle persone che v'ho incontrato, con cui ho vissuto, con cui ho lavorato) che ho vissuto -e che sto vivendo mentre scrivo- in questi ultimi 3 mesi dell'anno. Perchè l'esperienza che sto vivendo in questo momento già molto mi ha dato molto, ma spero e voglio credere che questo capitolo della mia vita sia solo all'inizio e sia tutto da scrivere in questo anno appena iniziato.

E quindi, Benvenuto 2013, non so dove mi porterai, non so con chi e perchè, posso soltanto augurarmi che non solo sia all'altezza del 2012, che saluto, ma che ,anzi, lo superi perchè come ho recentemente realizzato, fin'ora la strada da seguire era già tracciata e a me stava solo viverla mentre da poco tempo a questa parte davanti a me ora ci sono tutte le strade possibili e nessuna già tracciata ed è mio il compito di inventarmela,  con l'aiuto di chi vorrà accompagnarmi ancora.

Commenti

Andrea Intonti ha detto…
Eheh, Bologna ha uno strano effetto su chi ci arriva: quando la incontri non ti molla più! Quando poi puoi godertela con la gente giusta (e alla magistrale ne ho trovate di meravigliose...ma di questo se ne parla in privato ahahah) diventa il posto migliore.

Poi te ci hai voluto aggiungere un'altro dei posti che ti rapiscono, cosa pretendere di più?

"La casa è dov'è il cuore, e non è un luogo comune" canta Kento. E direi che ha perfettamente ragione...

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