BlacKkKlansman, una recensione critica

- Attenzione contiene SPOILER -

Sono stato al cinema a vedere BlacKkKlansman.
Un film che mi ha conquistato fin dal trailer, non poteva d'altronde essere diversamente, la vera storia di un poliziotto nero (negli USA del 1979) e un collega ebreo che si infiltrano nel KKK locale per arrestarne i membri e smantellare l'organizzazione.
Con la regia di Spike Lee.
Sarà una bomba, sicuro.

E infatti lo è.

Un film che riesce ad essere serio ma non pesante, che affronta la tematica del razzismo, delle violenze del Klan, ma anche del clima razzista all'interno delle forze dell'ordine e della complicità del sistema che anche se dice di opporsi al fanatismo e al suprematismo bianco, ma lo fa fino ad un certo punto, dopodiché si chiude a riccio e impedisce un reale cambiamento.
In questo il finale del film è esplicito, quando mostra Ron (il poliziotto afroamericano) convocato dal capo del dipartimento di polizia e invitato a prendersi delle ferie e poi verrà trasferito, mentre lui chiedeva di poter continuare la propria indagine per colpire il Klan ai suoi vertici e non solo a livello locale.
Richiesta negata. Oltre non si può andare.

Forte e importante anche la decisione di inserire, a conclusione del film, i video di alcune manifestazioni dei neonazisti e dei suprematisti bianchi negli States di oggi e l'agghiacciante video della morte di Heather Heyer, falciata dall'auto di un neonazista lanciato a tutta velocità contro un corteo antirazzista in Virginia nel luglio dello scorso anno.

Insomma un ottimo film, tranne che per un'unica, ma non irrilevante, nota amara.

Un ruolo di rilievo hanno, ovviamente, anche le Black Panthers, in cui Ron si infiltra per ordine del comando di polizia che le ritiene la principale minaccia (e anche questa la dice lunga) sul suolo americano.
Il problema, a mio giudizio, sta nella scelta (che ritengo pienamente voluta) di sostenere, con nemmeno troppo sottili paragoni, che le Pantere e il Klan, siano due facce della stessa medaglia, nella solita teoria degli "opposti estremismi"

Un fatto che mi ha sinceramente sorpreso, perché paragonare un gruppo marxista e quindi per l'uguaglianza e l'internazionalismo ad un gruppo fondamentalista per la supremazia dell'uomo bianco, è veramente osceno,
eppure è ciò che Lee fa, pur senza mai dirlo esplicitamente, quando a pochi secondi di distanza compaiono prima le immagini del KKK che inneggia al "White Power" e poi una riunione del BPP che a pugni chiusi urlano "Black Power".


Ed essendo Spike Lee il regista non si può attribuire certo questo fatto ad una leggerezza o ad una ignoranza del regista sul tema, ma appunto ad una scelta, voluta e consapevole.
Resta quindi una domanda: PERCHE' Spike?

Le opzioni principali sono due:

O davvero Spike ritiene le Black Panthers come un'altra faccia del suprematismo razzista, oppure è stata una scelta per rendere il film più spendibile sul mercato cinematografico, rendendolo più appetibile anche al mainstream che non avrebbe apprezzato un film in cui si parteggiava apertamente per il Black Panthers Party.

Personalmente propendo per questa secondo opzione, che sicuramente ha dato i suoi frutti, visto l'enorme successo del film, acclamato dalla critica, un successone a Cannes e distribuito dalle più grosse catene cinematografiche, tipo l'UCI.

Peccato però, una nota amara e stonata, in un film che altrimenti sarebbe stato davvero impeccabile.

In ogni caso,
ALL POWER TO THE PEOPLE!







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