Velo integrale, diritto da rispettare o "privilegio" da eliminare?
la questione è tornata onori della cronaca allorchè è entrata in vigore, nella Francia di Sarkò, una legge che vieta alle donne di portare il velo integrale.
Specifico "nella Francia di Sarkò" poichè voglio subito chiarire che è palese (e a questo sono assolutamente contrario) che quella posta in atto dal presidente francese non è una "lotta per i diritti delle donne e la laicità" ma è una becera campagna razzista volta a recuperare un po' di voti nel bacino elettorale dell'estrema destra, i nazifascisti di LePen per essere chiari.
E questo si mostra evidente (se già non lo fosse), dando uno sguardo alla legge più da vicino,
che per ammissione stessa della Polizia è malfatta e piuttosto impraticabile. (leggi qui)
il punto però,a mio parere, è un altro: "portare il velo integrale, per le donne che lo desiderano,
è un diritto O un privilegio che viola le leggi che un qualsiasi altro cittadina deve rispettare?"
Ora io credo che sia giusto, vietare l'uso del velo integrale
(quindi burqa e niquab) nei luoghi pubblici.
E questa mia conclusione è basata su un semplicissimo ragionamento.
SE E' VERO che portare il velo è un diritto di stampo religioso,
che va rispettato E' VERO ANCHE che c'è una legge (almeno in italia e francia) che vieta di girare a volto comperto che TUTTI i cittadini devono rispettare.
E a me hanno insegnato che l'unico limite di un diritto (come quello di portare il velo)
è dato da un altro diritto (quello di essere riconscibili) che con il primo entri in conflitto.
QUINDI visto e considerato che da un lato (quello del "diritto di stampo religioso")
i veli integrali non sono considerati d'obbligo dalla religione islamica e che esiste la possibilità di portare veli che non coprano il volto e dall'altro (la legge dello Stato) è fatto obbligo a tutti di essere riconoscibili (per questioni di ovvia praticità, senza scomodare la sicurezza) ritengo buona soluzione, nel rispetto di tutti,
che sia che sia giusto vietare l'uso dei soli veli integrali nei luoghi pubblici.
Specifico "nella Francia di Sarkò" poichè voglio subito chiarire che è palese (e a questo sono assolutamente contrario) che quella posta in atto dal presidente francese non è una "lotta per i diritti delle donne e la laicità" ma è una becera campagna razzista volta a recuperare un po' di voti nel bacino elettorale dell'estrema destra, i nazifascisti di LePen per essere chiari.
E questo si mostra evidente (se già non lo fosse), dando uno sguardo alla legge più da vicino,
che per ammissione stessa della Polizia è malfatta e piuttosto impraticabile. (leggi qui)
il punto però,a mio parere, è un altro: "portare il velo integrale, per le donne che lo desiderano,
è un diritto O un privilegio che viola le leggi che un qualsiasi altro cittadina deve rispettare?"
Ora io credo che sia giusto, vietare l'uso del velo integrale
(quindi burqa e niquab) nei luoghi pubblici.
E questa mia conclusione è basata su un semplicissimo ragionamento.
SE E' VERO che portare il velo è un diritto di stampo religioso,
che va rispettato E' VERO ANCHE che c'è una legge (almeno in italia e francia) che vieta di girare a volto comperto che TUTTI i cittadini devono rispettare.
E a me hanno insegnato che l'unico limite di un diritto (come quello di portare il velo)
è dato da un altro diritto (quello di essere riconscibili) che con il primo entri in conflitto.
QUINDI visto e considerato che da un lato (quello del "diritto di stampo religioso")
i veli integrali non sono considerati d'obbligo dalla religione islamica e che esiste la possibilità di portare veli che non coprano il volto e dall'altro (la legge dello Stato) è fatto obbligo a tutti di essere riconoscibili (per questioni di ovvia praticità, senza scomodare la sicurezza) ritengo buona soluzione, nel rispetto di tutti,
che sia che sia giusto vietare l'uso dei soli veli integrali nei luoghi pubblici.
Commenti
Mafe
rispondendo alla tua domanda: NO.
quando nel post ho scritto: "per questioni di ovvia praticità, SENZA scomodare la sicurezza" intendevo appunto che la questione "sicurezza" su cui tanto punta la destra xenofoba (qui come in francia) non mi interessa proprio.
Sostenevo solo, che non passa alcuna differenza tra me e te che non possiamo andare in giro in modo irriconoscibile e loro.
In oltre in alcune situazioni (cui mi riferivo con "ragioni di ovvia praticità) come a scuola, ad esempio, non dev'è essere il massimo non poter nemmeno guardare in faccia un alunna/compagna.
Spero di essere stato più chiaro.
Mi sarebbe alquanto sgradito venir considerato uno di quei "pazzi xenofobi" che vedono in ogni arabo e/o musulmano ,donna uomo o bambino,
una minaccia alla "sicurezza" o qualcuno da "controllare".
nell'ultimo paragrafo volevo mettere bene in evidenza il ragionamento che ho fatto, in cui cercavo di mostrare come il mio "essere contro i veli integrali" era dovuto solo alla ricerca di un "punto di incontro" tra i diritto religiosi di ciascuno e le necessità e/o regole della società in cui si vive.
Max
Ps.
Ti ringrazio della visita,
e sopratutto del tuo commento.
Ti saluto sperando vivamente di leggere presto altre tuoi commenti ai miei articoli :)
Ps.
ti ho aggiunto su Twitter. (ugo31)