Libia, deja vu Kosovaro?

"Studia il passato  
se vuoi prevedere il futuro" 
                                                                    [confucio]


Queste semplici parole, costituiscono la chiave di volta, per capire (o almeno tentare di interpretare) gli eventi che ogni giorno ci si pongono davanti.

Questo vale anche per gli eventi che stanno coinvolegendo ,o scoinvolgendo, il Nord Africa ed il Medio Oriente in questo momento.

RiPubblico qui una riflessione dei Compagni di Militant, ed il collegato commento di WuMing, riguardo la rivolta libica, e in particolare  l'atteggiamento dell'Unione Europea nei confronti della repressione del regime di Gheddafi.


La simpatia che un tempo nutrivamo per Gheddafi e la sua rivoluzione è finita da un pezzo, da quando la Libia ha accantonato il suo libretto verde smettendo i panni dell’anticolonialismo laico e terzomondista, pur con tutte le sue contraddizioni, per indossare quelli del cane da guardia delle coste dell’occidente. Nonostante questo però gli accadimenti di questi giorni ci sollevano più di qualche perplessità per tempi e modi. Non abbiamo elementi certi, è solo una sensazione, però è impressionante come alcuni degli ingredienti con cui venne confezionato l’intervento “umanitario” in Kosovo stiamo tornando a scuotere l’opinione pubblica mondiale con una puntualità quasi svizzera: l’esodo, il massacro indiscriminato dei civili, le fosse comuni. E poi uno regime che dovrebbe avere il monopolio della comunicazione interna e che viene messo sotto scacco da facebook e twitter, le rivolte spontanee che pur prive di una direzione politica e militare in poche ore prendono in mano intere città… All’epoca della guerra del Kosovo ci vollero mesi perchè il grande pubblico venisse a sapere che nulla di quello che era stato propalato dai media era vero e quando questo accadde i giochi ormai erano fatti, la NATO si era stabilita in pianta stabile nei balcani distruggendo le ultime vestigia della ex jugoslavia. La sensazione è che anche questa volta ci vorrà del tempo per separare il vero dal falso, i fatti inoppugnabili dal “testimoni hanno riferito che”, mentre quel che è certo è che il petrolio e il gas libico fanno a gola ai molti che oggi vedrebbero di buon occhio la suddivisione dello stato in tre staterelli facilmente manovrabili. Lo ripetiamo sono solo sensazioni, speculazioni senza basi concrete, eppure la puzza di Kosovo è persistente…

ED IL COMMENTO DI WU MING:

Ha ragione Gesù, bisogna distinguere tra Tunisia, Egitto, Libia e gli altri posti. L’effetto-domino non deve farci pensare che tutti i tasselli siano uguali. E bisogna, nella confusione delle news, discernere i vari elementi. 
Compito difficilissimo, dato che non siamo “esperti”, e anche molti “esperti” paiono non capirci un belino.
La puzza di Kosovo la sento distintamente anch’io da ieri mattina, da quando ho visto il video super-farlocco sulle “fosse comuni” rilanciato da Repubblica:
http://bit.ly/hEd7j0

Ricordiamoci sempre di Timisoara e della sua falsa strage:
http://bit.ly/gLFiG0

Un noto assioma dice che quando si filmano fosse comuni anche dove non ci sono, l’Occidente sta per invadere. Si veda, appunto, il precedente del Kosovo, raccontato qui da John Pilger:
http://bit.ly/gQAabk

Pilger ricorda che persino il Wall Street Journal parlò di “ossessione per le fosse comuni”. Ho anche rintracciato l’articolo:
http://on.wsj.com/e7OaOt

Non è mica detto che sia così anche stavolta, ma teniamo gli occhi bene aperti. E puntati su gas e petrolio.
Qualcuno ha tutto l’interesse a impadronirsi di questa rivolta (che è autentica, o almeno è partita come tale) e usarla per mettere *direttamente* (senza dover trattare con Gheddafi) le mani su risorse indispensabili.
Fidel, ad esempio, sembra esserne convinto:
http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=12151&catid=39&Itemid=68

Alcuni passaggi del suo intervento sono un po’ faciloni, ma il punto è: lui sa qualcosa che noi (ancora) non sappiamo.
Ribadisco: a detta di tutti quelli che conoscono davvero quei paesi, le rivolte sono autenticamente popolari. L’effetto-domino (lo ha detto Tariq Ali sul Guardian, ma lo aveva già detto Ile su Militant :-) ) è simile a quello del 1848, ovviamente più veloce perché oggi *tutto* è più veloce.
USA e UE, inizialmente, sono stati colti alla sprovvista. Ora sembra stiano cercando di cavalcare, di assecondare (e distorcere) per assumere il controllo. Dobbiamo sforzarci di scindere i due aspetti, anche se d’ora in avanti sarà difficile: denunciare le eventuali manovre imperiali 
senza delegittimare le spinte dal basso.
Perché se la NATO (o chi per essa) invade la Libia, sarà perché *teme* la rivolta araba e il suo effetto-domino. Vuole frenarlo (e ovviamente vuole il petrolio).
Su Gheddafi: questo sosia di Franco Franchi ebbe un ruolo “progressista” quand’era un giovane ufficiale ispirato da Nasser e dal panarabismo “socialista” e non-allineato. Ma quei tempi sono lontanissimi. Era già un loschissimo trafficone quand’ero ragazzino, a fine anni Settanta, all’epoca in cui comprò un pacchetto azionario FIAT. Ha messo su un regime corrotto, nepotistico, familistico, sanguinario e razzista, e ammassato un patrimonio da nababbo dei fumetti. Ha mandato uno dei suoi figli a rompere il cazzo alle squadre di calcio di mezza Europa, da Barcellona a Perugia. Ed è palesemente uno psicotico, non è propaganda occidentale, lo abbiamo visto coi nostri occhi.
Lacan diceva che il vero pazzo non è l’uomo comune che si crede un re, bensì *il re che si crede un re*. La peggiore psicosi è l’eccesso di ego di chi detiene il potere. E ne abbiamo begli esempi pure qui da noi."

Speriamo davvero che la "puzza di Kosovo" si riveli un falso allarme,
eppure rimane ed è sempre più forte, sopratutto dopo che stamattina sul sito di Repubblica, campeggiava il titolo:

"UE: POSSIBILE INTERVENTO UMANITARIO"

Quindi come scritto da WU MING,  
occhi aperti e sopratutto puntati su Gas e Petrolio.

/Max

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