- Attenzione contiene SPOILER - Sono stato al cinema a vedere BlacKkKlansman. Un film che mi ha conquistato fin dal trailer, non poteva d'altronde essere diversamente, la vera storia di un poliziotto nero (negli USA del 1979) e un collega ebreo che si infiltrano nel KKK locale per arrestarne i membri e smantellare l'organizzazione. Con la regia di Spike Lee. Sarà una bomba, sicuro. E infatti lo è. Un film che riesce ad essere serio ma non pesante, che affronta la tematica del razzismo, delle violenze del Klan, ma anche del clima razzista all'interno delle forze dell'ordine e della complicità del sistema che anche se dice di opporsi al fanatismo e al suprematismo bianco, ma lo fa fino ad un certo punto, dopodiché si chiude a riccio e impedisce un reale cambiamento. In questo il finale del film è esplicito, quando mostra Ron (il poliziotto afroamericano) convocato dal capo del dipartimento di polizia e invitato a prendersi delle ferie e poi verrà trasferito, me
Commenti
Hasta siempre ragazzo!
Queste parole non le ha dette nè Hitler nè Himmler, queste le disse il vostro caro Che Guevara uomo che per la vostra parte politica è identificato, e mitizzato come simbolo di pace, uguglianza, amore, e fratellanza
Complimenti per la vostra coerenza
QUE VIVA EL CHE'!
QUE VIVA LA REVOLUCION!
Cio' che dici è vero,
difatti sono io il primo a trovare non coerente portare alle manifestazioni per la "Pace"
il "Che".
Ernesto Guevara,come già scritto da Elio, è il simbolo di Lotta, LOTTA ARMATA, finalizzata alla libertà dei popoli oppressi dalle potenze coloniali e dai dittatori locali.
Io stimo e ammiro il "Che" perchè ha avuto il coraggio di continuare a lottare per le sue idee, fino a venir ucciso per esse, quando avrebbe potuto continuare a fare la bella vita a Cuba.
@Korvo, Elio e Pietro:
HASTA SIEMPRE!!
"tuo comandante ha commesso più soprusi lui che un incallito delinquente comune"
Su "Che"Guevara ho letto di tutto,
dai documentari che lo innalzano a "Dio" e i libri che lo raffigurano peggio di Hitler o Pinochet.
Ma ho già risposto che il "Che"
non è Ghandi, non voleva portare pace e amore.
Voleva abbattere i soprusi ed ELIMINARE coloro che ponevano in atto questi soprusi.
Avrà certamente ucciso molte moltissime persone, ma è questo che si fa in GUERRA.
Però una cosa mi è chiara (ed è conprovata anche dagli oppositori)
ovvero che non era un KILLER a sangue freddo e spietato.
Riguardo al fatto che sia stato ucciso perchè ha tradito gli ideali proletari, mi sembra una cosa alquanto ridicola.
Al massimo è ipotizzabile che sia stato "lasciato morire" da Fidel perchè quest'ultimo aveva paura che il "Che" lo scalzasse o lo oscurasse con la sua fama.
Ma di ciò non ho prova alcuna,
e perciò non dico nulla.
Hai ragione,la rivoluzione è fallita perchè l'ha voluta portare anche in Africa e in Bolivia dove o non erano pronti o semplicemnte non la volevano.
Ma questo suo errore, è anche il motivo per cui lo stimo.
Il credere fermamente nelle sue idee, tanto da continuare a lottare e morire per esse, anche quando, come già detto, se ne sarebbe benissimo potuto stare a Cuba a godersi una agiatissima vita.
Taibo definisce "assolutamente irreali" le cifre di migliaia di morti a lui riferite, anche in rfierimento al perdiodo della Cabana.
Estrapolare frasi di Guevara dal contesto in cui furono pronunciate non è corretto. Gli anni erano quelli della guerra fredda, in Sud America si susseguivano golpe finanziati dagli USA, Cuba era di fatto una pedina nel braccio di ferro tra USA e URSS (questo spiega anche l'ira con cui non solo Guevara, ma anche Castro e l'intero popolo cubano - che andava in giro cantando ritornelli ingiuriosi nei confronti di Krusciov - aveva accolto la decisione sovietica di ritirare i missili): non c'era molto spazio per il dialogo e la moderazione.
Il Che è il simbolo della ricerca di giustizia, per prima cosa, la pace è qualcosa che si può costruire dopo aver ristabilito l'equilibrio sociale e politico.
L'idea dell'"uomo nuovo" è l'idea di una nuova società in cui non ci sia più "lo sfruttamento dell'auomo sull'uomo".
Il Che dava particolare importanza al lavoro individuale per la comunità e all'istruzione: questi sono le basi per una vita senza guerra.
Il Che pensava di poter ottenere questo obiettivo con la rivoluzione, scelta che si spiega collocando la sua azione e il suo pensiero in quel determinato periodo storico.
Non era un fondamentalista: nella Guerra di Guerriglia scrive che "La lotta pacifica si può attuare con dei movimenti di massa e – in particolari situazioni di crisi – può costringere i governi a cedere, permettendo in tal caso di giungere al potere ed instaurare la dittatura del proletariato. Teoricamente è corretto. Ma, […] in questo
continente esistono in generale delle condizioni oggettive che spingono le
masse ad azioni violente contro i governi borghesi e i proprietari terrieri;
[…]. Negli altri casi in cui ciò non si verifica, è lecito
esaminare diverse alternative, e che dalla discussione teorica scaturisca la
decisione applicabile ad ogni paese."
Anche nella dedica scritta per Salvador Allende si legge: "A Salvador Allende che con altre strade cerca le stesse cose".
saluti,
ilaria