qual'è la vera violenza?

Pubblico un alcuni estratti di un articolo che ho trovato sul blog di Alfio Nicotra
perchè spiega in maniera particolarmente semplice e chiara
l'ipocrisia di un "Sistema" che condanna la "violenza" [che però utilizza a sua volta, sebbene con forme più velate e subdole della violenza diretta] come forma di protesta avendo però del tutto "svuotato" di forza e incisività i metodi di protesta definiti "democratici" quali sciopero e voto.


SULLA “DEMOCRATURA” E L’INEFFICACIA DELLA NONVIOLENZA


[...]si è aperto un dibattito, in seguito ai fatti del 14 dicembre, in modo , a parere mio, superficiale e vecchio sul nodo violenza- nonviolenza. Da tempo mi sto convincendo che il problema democratico dei nostri tempi non sia la violenza – più o meno endemica c’è sempre stata nel conflitto sociale – ma l’assoluta inefficacia, in questa fase storica, della nonviolenza (almeno che non sia in grado di reinventarsi) [...]. Quella che viviamo oggi in Italia – ma potremmo allargare lo sguardo anche all’Europa- non è né una dittatura almeno nei termini classici, né una democrazia rappresentativa. Sarebbe da prendere in prestito ed attualizzare un termine latino/americano degli anni ’80 se non inducesse in equivoco, ma la parola democratura , ovvero dittature vestite da democrazie , è forse quella che meglio rappresenta questa fase. Sono le peggiori, perché obbediscono solo al primato dei numeri (la finanza , le istituzioni bancarie internazionali, i vincoli di bilancio e i patti di stabilità) e sono del tutto impermeabili alla nonviolenza (e conseguentemente alle richieste dei popoli e/o dei movimenti). Gli scioperi parziali o generali che ci sono stati fino ad oggi non hanno sortito alcun effetto e sono stati snobbati dal palazzo. Le occupazioni di scuole, università, fabbriche sono bollate come “politicizzate” e strumentalizzate dalla sinistra. Si sale sui tetti e sulle gru, si espone il proprio corpo alle intemperie e allo sciopero della fame, si è arrivati a togliersi il sangue per protesta: niente. Il palazzo non è più lo “specchio del paese”. Le istituzioni non sono lontane ma qualcosa di più e più grave:  sono immunizzate alle lotte.se non infrangi una vetrina, non lanci qualche uovo o interrompi una conferenza di qualche sindacalista giallo e complice, non finisci sui giornali perché sei una non notizia D’altronde [...]Ci vogliono inculcare in testa la nostra stessa sconfitta : ovvero che  bisogna affidarsi ad un capo per esistere. Poco importa se sono solo in apparenza antisistema, dovendo sempre conquistare il “centro” della politica: e giù ammiccamenti al family day, al fatto di “prendere voti anche a destra” o all’inseguimento di fatali alleanze con il terzo polo. Dov’è l’alternativa di sistema nella scena politica italiana? Il Parlamento è specchio deforme del Paese. Il bipolarismo e il maggioritario hanno attribuito- attraverso il premio elettorale- ad una  minoranza  il potere di decidere comunque e di infischiarsene del Paese reale, delle sue sofferenze e delle sue lotte. “Chi ha vinto l’elezioni ha il dovere di governare” ci ripetono ad ogni pie sospinto. Poco importa se questo loro “diritto” è inficiato alla radice dal fatto che rappresentano- se va bene – appena un terzo del Paese. Per questo non si dialoga con la piazza. Ci si rivolge agli studenti con lo stile La Russa: dito al naso e gridando “muto”.Già, per il Palazzo, quelli fuori sono solo fastidiosi rumori  non meritano neanche un supplemento d’indagine sociologica. Al massimo si applicano per  loro gli schemi del passato : “attenti ragazzi che dietro l’angolo c’è il terrorismo.”

Quanto scritto mi sembra chiaro a sufficenza da non dover aggiungere null'altro. Magari adesso, se già non lo facevate, riflettete su questo prima di giudicare come "ribelli" "criminali" "black block" ragazzi/e, docenti e lavoratori che messi "spalle al muro" da un sistema che offre solo precarietà ed insicurezza  (spacciandosi però per civile/democratico)e criminalizza chi si ribella.

/Max

Commenti

adestra ha detto…
Stasera sapremo se il tritacarne di Marchionne ha funzionato.
Unknown ha detto…
@Adestra: se il ricatto ha avuto efficacia gli operai avranno perso in un solo colpo tutti i diritti conquistati con tanto sangue e sudore dai nostri nonni/genitori.

e poi perderanno il lavoro.
perchè si illudono se credono di aver "salvato" il lavoro.La fiat se ne andrà lasciando migliaia di disoccupati
e tutti gli altri operai senza diritti.

Se vincesse il no, da domani mattina avremo di colpo migliaia di persone per strada. E l'Algeria, la Tunisia saranno davvero ad un passo da qui.

In ogni caso,
la partita vera comincia stasera.

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