Ingiustizia all'Italiana

Sono venuto a conoscenza di questa storia di ordinaria "giustizia" del nostro paese che ha visto per protagonista
il signor Angelo Funiciello (tra poco saprete molto di lui...).
Si tratta di un nuovo ed emblematico episodio di conflitto tra il cittadino e il mondo giudiziario che non riesce a dare risposte efficaci e tempestive ai problemi più grandi.
Un'inefficienza che spesso finisce col ripercuotersi sulla stessa tenuta fisica e morale delle persone che la vivono sulla propria pelle.
Qui terminano le mie parole. Di seguito pubblico volentieri la testimonianza che ho ricevuto direttamente dal protagonista, il signor Funiciello.

VI INVITO a COPIA-INCOLLARE questa STORIA sui vostri BLOG e di chiedere ai vostri amici di dare altrettanto.
AIUTIAMO il Sig.FUNICELLO ad ottenere GIUSTIZIA cercando di FAR CONOSCERE la SUA STORIA, CENSURATA dai MEDIA!!

Sono Angelo Funiciello, un ex-imprenditore vittima di estorsione e predazione d'azienda ad opera della "mafia dei colletti bianchi". La dura esperienza che ha sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia - la truffa ad opera della Ford nei confronti dei suoi concessionari -, portando alla morte di mia moglie per il forte stress causato da anni di tribolazioni ed angosce, mi ha persuaso ad attivarmi per diffondere il più possibile la mia vicenda per avere giustizia e per sollecitare un’informazione chiara e un dibattito sul problema delle mafie sommerse, che affliggono il Nord del Paese turbando la libertà di iniziativa economica.

Ho quindi dato vita all’iniziativa culturale FuniGiglio, a cui ho dedicato il sito-blog www.funigiglio.net; mi sono attivato con i media tradizionali, con scarsi risultati (solo Stefano Salvi ha rivolto nel 2006 un’inchiesta al tema), e ad oggi sono convinto che il web sia lo strumento grazie al quale più efficacemente è possibile far sentire la propria voce raggiungendo il maggior numero di persone.

Sintetizzo brevemente la mia storia.

Nel 1968 sono diventato concessionario Ford e fino al 2001 ho lavorato con successo, con un ottimo fatturato e senza difficoltà di tipo economico.

Dal 1997 la Ford Italia, volendo ridurre il numero dei concessionari, chiudendo o riunendo i più piccoli, richiede a tutti i suoi Concessionari di organizzarsi e di fare grossi investimenti, al fine di costituire, in tutto il territorio nazionale, un numero ristretto di Consumer Marketing Area (CMA) molto ben dotate.

Le due Concessionarie facenti capo alla mia famiglia, Fidauto e Padana Motor, corrispondono subito alle richieste della Ford Italia, investendo somme considerevoli, con notevoli indebitamenti bancari coperti dalle firme di fideiussione personali, dando vita ad una CMA ottimale, di dimensione più che doppia della media prevista dalla Ford.

Nel settembre del 1999 il Presidente della Ford Italia, Dott. Andrea Formica, richiede perentoriamente a me e a mia moglie l’acquisto del controllo (maggioranza delle quote societarie) delle due Concessionarie, Fidauto e Padana Motor, da parte della stessa Ford Italia S.p.a. ma inizialmente (per un paio d’anni) tramite tale Sig. Lorenzo Busetti produttore di colle e gelatine con nessuna esperienza nel campo degli autoveicoli, né nel commercio né, tantomeno, nell’assistenza tecnica.

Nel pieno della trattativa, verso la fine di aprile 2000 mi viene recapitato un preavviso di recesso della Ford Italia S.p.a. dal rapporto di Concessione (2 anni di preavviso).

Nel marzo 2002 la Ford Italia inizia presso il Tribunale di Roma un’azione legale civile verso la Fidauto ed una verso la Padana Motor per chiedere conferma della legittimità delle sue azioni di recesso. Subito dopo la Fidauto avanza, sempre al Tribunale di Roma, la sua azione legale civile contro la Ford Italia, Lorenzo Busetti, l’Autobergamo (Bluberg), la Wictor (azienda di proprietà del sig. Busetti), l’Astra Motor, contestando la legalità di quanto ha dovuto subire. Considerati i tempi biblici della giustizia (o meglio “non giustizia”) italiana, le due cause, riunite in una, sono ancora aperte, addirittura in fase istruttoria.

Nei primi mesi del 2002 ho tentato di stipulare altri contratti di concessione con altre case automobilistiche, senza alcun risultato; così come ho fatto il disperato tentativo di svolgere un’attività multimarche senza rapporti di concessione. Nel frattempo ricevevo fantomatiche proposte da parte di alcuni grossi concessionari (nuovi “Gruppi”) in Bergamo, di importanti marchi automobilistici, a “fare qualcosa insieme”, ma l’organizzazione generale del settore mi era ormai chiara.

In aprile e maggio 2002 perfeziono tutte le procedure per far entrare la Fidauto in Concordato Preventivo Fallimentare, che viene concesso dal Tribunale solo in quanto è stata compiuta la Cessio Bonorum da parte di mia moglie, intestataria della casa di abitazione della famiglia. La Padana Motor entra poi in liquidazione. Alcuni beni mobili della Padana Motor vengono ceduti, per cifra irrisoria, alla nuova società Autobergamo S.p.a. di Lorenzo Busetti, avente nome commerciale “Bluberg” a Bergamo ed anche “Padana Motor” a Treviglio. La nuova azienda impiega praticamente tutti gli ex-venditori Fidauto. Attualmente, marzo 2010, è manifestamente in condizioni fallimentari.

Nel periodo 2003 - 2004 muoiono diversi Ex – Concessionari Ford, per evento repentino patologico e successivamente per tumori di rapida evoluzione.

Si è verificata anche una morte violenta per arma da fuoco in strada a Concesio (BS): Giovanni Fioletti (11 giugno 2003); nel completo silenzio dei giornali e delle televisioni.

Il 22 novembre 2004 inoltriamo alla Procura della Repubblica di Bergamo (che poi ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Roma) una Denuncia – Querela avverso la società Ford Italia S.p.a. e la società Ford Credit Europe Bank plc, per Truffa Aggravata e Diffamazione Economico-finanziaria. Denuncia in riferimento alle fatture degli autoveicoli anticipate (mediamente di diversi mesi) da parte della Ford con relativo addebito ai Concessionari di forti interessi non dovuti (negli anni per diversi miliardi di Lire).

Il tutto avviene nel completo disinteresse della Ford America, a cui ci siamo in più occasioni rivolti.

Il Concordato Fidauto realizza la vendita dei beni immobili e mobili della Fidauto S.a.s., come è usuale in questi casi, a prezzi estremamente inferiori al valore intrinseco reale. Lo stesso accade alla casa di famiglia, che viene venduta all’asta giudiziaria con due soli offerenti, dopo due lanci andati deserti, con drastici abbattimenti di valore. Nel novembre del 2005, in circa 15 gg. siamo costretti a liberare la casa di proprietà e residenza da quasi 30 anni, e la mia famiglia si disperde in 3 appartamenti in affitto.

Il 9 febbraio 2005 inoltriamo alla procura della Repubblica di Roma un Esposto – Denuncia con il quale chiediamo il“…procedersi nei confronti di coloro che dovranno ritenersi responsabili dei delitti previsti e puniti dagli artt. 416 bis c.p. (associazione di tipo mafioso) ovvero 416 c.p. (associazione per delinquere); 629 c.p.(estorsione); 610 c.p. (violenza privata); 513 c.p. (turbata libertà dell’industria o del commercio); 513 bis c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza); 595 c.p. (diffamazione); 2628 c.c. (manovre fraudolente sui titoli della società); 640 c.p. (truffa); 482 c.p. (falsità materiale commessa dal privato); e/o per qualsivoglia altro reato che la S.V. dovesse ravvisare nei fatti qui di seguito descritti”.

La Procura della Repubblica di Roma non ha dato il minimo riscontro e nemmeno avanzato richieste di ulteriori notizie, documentazioni o prove.

Mia moglie ed io, dopo tanti anni di tribolazioni e angosce, siamo provati nella salute e nell’animo ma continuiamo a batterci in tutti i modi per difenderci, sia nei Tribunali e nelle Procure che nei mass-media, chiedendo solo giustizia e legalità. Le vie giudiziarie presentano difficoltà enormi fin dall’inizio e non arrivano a niente se non ad aumentare le tensioni e la percezione di essere veramente soli ed aggrediti da tutti.

Tra il 2007 e il 2008 decidiamo di inviare diverse lettere aperte di denuncia, alla Consob, alla Banca d’Italia, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Presidente della Repubblica. Il 2 aprile 2008 inoltro Denuncia alla Procura della Repubblica di Bergamo e alla Direzione Nazionale Antimafia, senza ricevere ad oggi assolutamente niente.

Mia moglie, aggredita nel 2007 da un serio tumore ad organi interni (clinicamente attribuito ad eccessi di attacchi da stress), nonostante le cure ed i drastici interventi chirurgici, arriva a morire il 6 aprile 2009.

Ora chiedo sempre giustizia e legalità, ma con ancora maggiore impegno e con la forza procuratami da 40 anni di matrimonio troncati in tal modo.

Chiedo sempre più giustizia e legalità anche come Cittadino Italiano, vittima per il continuo reiterato inganno–truffa che si verifica ogni giorno di più a causa dell’evidente sostanziale inefficienza della Giustizia riguardo ai crimini più gravi, rovinosi ed eversivi e per i silenzi “assordanti” delle Istituzioni.

NON possiamo star FERMI e ZITTI di fronte a questa NON GIUSTIZIA che è il massimo problema per l’Italia! Dobbiamo manifestare tutta la nostra indignazione!! Dobbiamo sollecitare e chiedere ai media, giornali e tv, di informarci chiaramente e di dibattere adeguatamente su questi problemi inerenti la “borghesia mafiosa”, con l’enorme riciclaggio di denaro sporco criminale, che il Procuratore Capo Gian Carlo Caselli ha definito “il problema dei problemi”, che chiaramente condiziona negativamente e totalmente il mondo del lavoro!

La nostra forza è il passaparola, in contrapposizione all’OMERTA’ GENERALE.

Commenti

adestra ha detto…
Ho letto per intero e con molta attenzione la lettera raccapricciante che denuncia un fatto gravissimo associabile solo alla mafia con la M maiuscola, quella dei colletti bianchi.
Verificheremo anche noi che cosa possiamo fare.
Un saluto,
marco
Simone ha detto…
Ciao Max.
Hai dato un grosso aiuto.
Ti informerò delle novità sulla vicenda, a presto!

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