L'Aquila, senza censura

NOTIZIE VERE E SENZA CENSURA  dall'ABRUZZO ...
da un' Aquilana ... Miss Kappa 

Tratto da : 
http://miskappa.blogspot.com/2009/06/il-g8.html


Il G8 a L'Aquila è un problema. Un problema di portata enorme.Un ulteriore fardello sulle nostre spalle stremate. Più la data si avvicina, più ce ne rendiamo conto. E ne comprendiamo la portata. La strategia attuata dal governo si sta dipanando davanti ai nostri occhi. Manovre di regime, manovre occulte, manovre che tendono a schiacciare. A mettere con le spalle al muro. Oggi si è riunita qui a L'Aquila l'assemblea nazionale sul G8. Eravamo un bel po' di persone, sotto il tendone del parco Unicef. Ore ed ore sotto la pioggia battente e la grandine che imbiancava il paesaggio come in inverno. Acqua torrenziale sotto i nostri piedi. E voci coperte dal fragore del temporale. Condizioni estreme, in una situazione estrema. Immaginate di coniugare i terremotati che, nonostante la calamità naturale e le coercizioni che lo stato militare infligge, cercano di alzare la testa per affermare i propri diritti e, pian piano, ci stanno riuscendo e i rappresentanti dei movimenti che intendono, giustamente e ad ogni costo, rivendicare il loro diritto a manifestare contro il G8. La paura dei primi di essere strumentalizzati, o, almeno, di apparire tali e le intenzioni di chi, comunque e dovunque, avrebbe assicurato la sua presenza all'evento. Questo governo ha studiato le cose alla grande: i cittadini che provano a ribellarsi, che, faticosamente, provano a darsi visibilità, a coordinarsi, a chiedere a gran voce ciò che per diritto gli è dovuto e i manifestanti contro il G8 che portano le loro istanze di sempre. Quelle che stanno dalla parte dei deboli, contro le superpotenze. E noi lo sappiamo bene che stanno dalla nostra parte: i no global sono presenti su questo territorio sin dalla prim'ora. Sono quelli che hanno istituito i campi autogestiti, a Tempera, a San Biagio, a Camarda. Son quelli arrivati con gli aiuti prima di molti altri. Son quelli che hanno lavorato instancabilmente e continuano a stare sul territorio. Accanto a noi. E hanno realizzato spazi ricreativi, e cucine da campo, e magazzini, e sono gli unici che riforniscono gli sfollati non sistemati nei campi, ma rimasti sul territorio. Quelli abbandonati dalla Protezione Civile perchè esenti da strettissimo controllo. Son quelli che ti ascoltano e ti aiutano.Son quelli che non andranno via, dopo il G8. E poi i social forum, e i cobas,e i numerosissimi movimenti di sinistra. Tutti insieme, tutti in questa città a cercare di non ostacolarsi a vicenda. I cittadini aquilani affermano la loro intenzione a non voler essere accomunati nell'immaginario collettivo ai facinorosi, gli altri, che facinorosi non sono, affermano la loro intenzione a lottare. Anche per noi. Si è deciso che si manifesterà, ognuno scegliendo le forme che riterrà più opportune. Cercando di non ostacolarci a vicenda. Il primo ministro ha pensato di inchiodarci così. Ma noi andiamo avanti. Anche se i media faranno il loro sporco lavoro. L'apparato sarà come quello di guerra. Si dice che gli sfollati dei campi saranno inibiti dall'uscire dalle tendopoli e che il lavoro, quel poco che c'è, si fermerà, e i cellulari e internet saranno controllati. Il regime svolgerà il suo compito, qui, in questa terra che è diventata la sua palestra. Noi ci proveremo a non essere offuscati per sempre da questo ulteriore terremoto. E i vigili del fuoco manifesteranno accanto a noi. Si è ribadito e confermato che non verrà usata violenza alcuna.E i violenti entreranno solo se loro, i manovratori di regime, vorranno, come sempre, farli entrare.

Commenti

compagno49 ha detto…
spero che non succeda niente forse sarebbe meglio fare silenzio assoluto e fermare il lavoro per 10 minuti per dare voce ai poveri del mondo.

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