BOICOTTIAMO FACCIALIBRO e la MAFIA !
BOICOTTIAMO FACEBOOK !!!!!
IL 14 GENNAIO SI AVVICINA...GIA' IN 5000 HANNO ADERITO ALL'INIZIATIVA...IL 14 GENNAIO NON ENTRIAMO IN FACEBOOK!
Mark Zuckerberg non capisce che le mafie ci fanno schifo (e le mamme che allattano i bambini no) e lascia che i sostenitori dei boss continuino ad impazzare per Facebook. Ci fanno schifo Riina, Provenzano, Cutolo e tutti i loro amici, fans, supporters e fiancheggiatori morali e materiali. Stiamo dalla parte di Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Beppe Alfano, Giuseppe Fava, Rocco Chinnici, Pio La Torre, don Pino Puglisi, padre Diana, Placido Rizzotto e tutti gli altri che li hanno combattuti e continuano a combatterli. 300mila italiani hanno provato a spiegarglielo inondando gli amministratori di segnalazioni. Ma niente. Il linguaggio della memoria, della dignità e della storia collettiva di un intero Paese vale per loro meno di un account. Noi non ci stiamo e ribadiamo il concetto: chiudi quelle pagine, non sono compatibili con la civiltà, non sono compatibili con noi. E allora, a questo punto, proviamo a spiegarglielo nell'unica lingua che conosce: il business, i soldi, la pubblicità. Per un giorno, non accediamo su Facebook. Il 14 gennaio, per 23 ore e 55 minuti, è meglio che gli sponsor se la diano a gambe. Ed è solo l'inizio...O noi o loro, indietro non si torna.
SI TRATTA DI QUESTO: IL 14 GENNAIO PER TUTTO IL GIORNO NON ACCEDIAMO A FACEBOOK PER I SEGUENTI MOTIVI (LEGGI):
Mark Zuckerberg non capisce che le mafie ci fanno schifo (e le mamme che allattano i bambini no) e lascia che i sostenitori dei boss continuino ad impazzare per Facebook. Ci fanno schifo Riina, Provenzano, Cutolo e tutti i loro amici, fans, supporters e fiancheggiatori morali e materiali. Stiamo dalla parte di Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Beppe Alfano, Giuseppe Fava, Rocco Chinnici, Pio La Torre, don Pino Puglisi, padre Diana, Placido Rizzotto e tutti gli altri che li hanno combattuti e continuano a combatterli. 300mila italiani hanno provato a spiegarglielo inondando gli amministratori di segnalazioni. Ma niente. Il linguaggio della memoria, della dignità e della storia collettiva di un intero Paese vale per loro meno di un account. Noi non ci stiamo e ribadiamo il concetto: chiudi quelle pagine, non sono compatibili con la civiltà, non sono compatibili con noi. E allora, a questo punto, proviamo a spiegarglielo nell'unica lingua che conosce: il business, i soldi, la pubblicità. Per un giorno, non accediamo su Facebook. Il 14 gennaio, per 23 ore e 55 minuti, è meglio che gli sponsor se la diano a gambe. Ed è solo l'inizio...O noi o loro, indietro non si torna.
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